Come tutti certamente saprete, una figura fondamentale nella storia della Francia è stata Caterina dei Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico, Regina e madre di tre sovrani francesi
Caterina è anche famosa per aver importato dalla raffinata città Toscana alcune usanze. Fu proprio lei a promuovere, intorno al 1540, l’uso della posate eleganti, specialmente la forchetta, che i fiorentini usavano già a quei tempi, senza dimenticare i bicchieri di lusso e le tovaglie ricamate. Introdusse anche l’uso dell’olio d’oliva, le crespelle, gli spinaci, i fagioli, i piselli e i carciofi. Le sue buone maniere a tavola interruppero anche la tradizione medioevale di mangiare cibi dolci e salati insieme. I cronisti dell’epoca dicono che dopo aver servito il pranzo, arrivavano i dolci, tanti piatti freddi a base di lamponi, arance e limoni. E nientepopodimeno che il gelato!

Sembra che abbia inventato anche.. ehm ehm, le mutande e l’abitudine di lavarsi con acqua e sapone. Un altro italiano capacino – come avrebbe detto il grande Totò – fu Leonardo Da Vinci, che scelse di vivere gli ultimi anni della sua vita proprio in Francia. Ammiratissimo da ogni dove, fu nominato “Premier Peintre, Architecte, et Mecanicien du Roi”, con un vitalizio di 5000 scudi. I suoi resti riposano nel Castello di Amboise

Altra figura importante è stata in ambiti completamente diversi, la grande designer e architetto Gae Aulenti, la creatrice del Musée d’Orsay fra il 1980 e il 1986. La designer si avvalse di una squadra di scenografi e architetti italiani. Aulenti diede vita ad uno spazio espositivo di grande fascino, disegnato per accogliere oltre 4mila opere attraverso una successione di sale, gallerie e ambienti tra loro molto diversificati. Ebbe un grandissimo successo. Si diceva in quegli anni a Parigi che “un museo era stato trasformato in una stazione” – il Louvre (con la nuova “piramide”non proprio amatissima) – “e una stazione in un museo” (appunto il Musée d’Orsay, apprezzato fin dall’inizio dai francesi).

Chi vi scrive è il “vicino di casa” del Musée d’Orsay. Sono il General Manager di un prestigioso albergo italiano che da poco ha aperto le sue porte al mondo. Porto con me l’orgoglio di essere italiano e guardo con umiltà e rispetto il lavoro di tanti miei connazionali che hanno fatto risplendere nel mondo il nome della nostra Penisola.
E non parlo solo di quei giganti della storia che ho menzionato. Mi riferisco a tutte quelle persone gentili e silenziose che svolgono il loro lavoro con capacità e consapevolezza.

Mi fa immensamente piacere far parte di una squadra di ragazzi italiani che, come me, si sono formati alla nostra scuola dell’ospitalità e sono venuti in Francia a rappresentare il mondo dell’accoglienza italiano, così ricco di tradizioni e di eccellenze. Amare la propria nazione e le proprie origini, però, non significa per me disprezzare le altre. Anzi.
Significa ascoltare con gentilezza e rispetto chi ci sta vicino e condividere con entusiasmo le esperienze e la tradizioni.

Parigi e la Francia mi hanno accolto con cordialità e generosità e ritengo un grandissimo privilegio per me trovarmi qua e ora .

Amo da sempre l’ospitalità e mi sto impegnando al massimo per portare nel cuore di una delle città più belle del mondo la mia visione tutta italiana. Ex calciatore, sono un grande appassionato di sport e viaggi. Sono follemente innamorato del mio lavoro, e questo aiuta (e non poco!). Cercherò di raccontarvi al meglio la mia concezione di Lusso Gentile.
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