Racconto, con filosofia

Viva il marketing gentile

Lo sappiamo ormai tutti: la soglia di attenzione delle persone si sta limitando ogni giorno di più. Carpire gli occhi e il cuore delle persone è infatti sempre più difficile e il mondo che si va delineando sta lasciando alle spalle le iniziative muscolari e autoreferenziali. Sì, non c’è più posto per le persone e per i modi molesti: basta ai manager convinti di sapere tutto e che te lo fanno anche pesare, basta ai brand che ti bombardano con contenuti noiosi, petulanti e ripetitivi con il solo obiettivo di propinarti una vendita, basta con quelli che io chiamo “venditori di tappeti” (con tutto il rispetto per il mestiere ma parafrasando quel modo rumoroso di fare tipico delle televendite degli anni ’90). 

Una delle buzzword più utilizzate nelle nostre recensioni è gentilezza. Sarà un caso?

La gentilezza è contagiosa

Essere gentili con gli altri aumenta la gentilezza intorno a sé: ebbene sì, come la teoria sociale della città con le finestre rotte e caratterizzata dal disordine urbano che favorirà comportamenti criminali, così la gentilezza diffusa genererà maggiore empatia tra le persone, nelle relazioni, nella vita di tutti i giorni. In questo periodo davvero complicato, i brand che sono stati capaci di ascoltare davvero, quelli che hanno lavorato sul miglioramento della comunicazione interna ed esterna, quelli che hanno saputo ascoltare, sono stati in grado di mantenere la rotta. 

Il Nudging, la spinta “gentile”

Spingere gentilmente a fare un’azione, comunicando e promuovendo i vantaggi di un comportamento corretto. Insomma, le imposizioni non funzionano e vince chi sa ascoltare. Nei brand, e nelle persone: i giovani si aspettano manager umani ed empatici. Manager mossi da una spinta gentile che trascinano il gruppo dando continuo feedback. Sono sicuro che domani ci proverete, e potreste dover vivere due tipologie diverse di reazioni: quelle dei più senior, che si chiederanno “dov’è la fregatura?” – essendo cresciuti con leader estremamente autoreferenziali e con il classico approccio verticale del passato, avranno difficoltà ad inserirsi nel nuovo mood ma, una volta conquistati – operazione difficilissima – saranno cambiati per sempre. Poi, quella dei giovani e giovanissimi, che davvero non aspettavano altro. 

Il Nudging è anche definita la Spinta Gentile

Le nuove generazioni e il marketing del futuro

Quando parlo con le persone, percepisco subito le differenze generazionali: io, ad esempio, faccio parte dei cosiddetti Millenials ma sento di avere un approccio alla vita molto più vicino a quello della generazione Z che alla precedente tornata. Come ha detto qualche giorno fa Seth Godin “Non ci sarà più spazio per gli squali”. Infastidire, invadendo lo spazio altrui con qualcosa che non porta valore, non avrà più l’effetto sperato. Anzi, porterà verso la strada contraria.

E nel turismo? Non c’è più posto per gli impostori!

Ricordo di aver fatto vedere un sacco di volte – durante alcune Guest Lecture in università – la foto di una famosa campagna di una compagnia alberghiera tra le più famose al mondo ed una foto reale, scattata con il mio telefono, all’interno della camera. Quel modo di raccontarsi non esiste più, per fortuna. Le relazioni sono invece al primo posto. E non parliamo soltanto delle relazioni con i clienti, bensì anche di quelle con i propri collaboratori, con i fornitori, con l’ambiente che ci circonda, con i cittadini della propria destinazione. Poi, rendere il marketing più preciso. Philip Kotler afferma: “Dobbiamo rendere il marketing più preciso, questo è il nostro obiettivo. Al momento, però, siamo ancora lontani dal raggiungerlo. Pensiamo a quando ogni giorno riceviamo messaggi di aziende convinte che io sia pronto a comprare ciò che loro stanno vendendo, aziende che nemmeno sanno chi sono.

La campagna di Ferrero che ha sottolineato l’importanza dei piccoli gesti

Parola d’ordine? Approccio olistico. E gentilezza, ça va sans dire.

Una bella storia che fa ben capire come si comportano tanti ragazzi delle nuove generazioni – molto più sensibili rispetto a certi temi? Pochi giorni fa, abbiamo ospitato in hotel una giovane coppia danese, sulla trentina. Lui, nel questionario in-stay – un modo per carpire la first-impression e, nel caso in cui si rivelasse negativa, apportare i relativi correttivi – ha palesato la grande soddisfazione per il soggiorno e per l’esperienza, con un appunto che definisce giustamente “costruttivo”.

“Vorrei vedere più attenzione per l’ambiente. A casa non cambiamo le coperte tutti i giorni, perché qui sì?”.

Anche se in realtà non aveva notato il Do Not Disturb relativo (grazie al quale da noi è addirittura possibile non farsi pulire la camera ed avere accesso, il giorno dopo, alla piantumazione di un proprio albero del quale sarà possibile seguire la crescita via app), è uno spunto che fa ben capire la tendenza delle nuove generazioni. Si al lusso, ma un Lusso Gentile

Condividi con i tuoi amici l'articolo di Lusso gentile

No comments

You can be the first one to leave a comment.

Post a Comment

Email
Iscriviti alla nostra newsletter e mensilmente (gentilmente) ti aggiorneremo sulle ultime novità!
Loading ...