Racconto, con filosofia

Il Lusso gentile dell’olio, con Galateo (&Friends)

Come è noto,  da tempo l’imprenditoria del lusso e del fashion ha cominciato a guardare al settore della ristorazione e dell’hôtellerie come possibile investimento parallelo per fornire al cliente  quella che ormai tutti oggi chiamiamo “experience”

Sulla scia di questa tendenza, ormai in pieno consolidamento, grandi marchi della moda, come per esempio  Bulgari , Armani, Versace e molti altri,  hanno creato catene di alberghi e ristoranti di lusso estendendo il concetto moda all’accoglienza. Questa new wave di food&fashion che oggi è di così gran moda è stata intercettata e  sviluppata ante litteram quasi vent’anni fa dalla mia Azienda Galateo&friends che ha fatto delle “contaminazioni” e delle partnership  il suo DNA e la sua cifra,  sposando il buono e il bello (frase della nostra mission ) con un preciso marketing aspirazionale,  per offrire un prodotto di alta gamma  riservato a una clientela internazionale. 

Alcune bottiglie d’olio Galateo&Friends

Ho scelto il nome Galateo perché ricorda le buone maniere che mi sono sempre piaciute , lo stare insieme, la convivialità, celebrando il cibo come strumento di aggregazione

I friends invece sono tutti coloro che negli anni hanno contribuito a rendere i nostri packaging sempre più belli e apprezzati aiutandoci a promuovere il made in Italy nel mondo. Una intuizione che negli anni si è rivelata vincente. Il  mio obiettivo è stato quello di offrire un prodotto alto di gamma un olio extra vergine di oliva taggiasca nella nostra Liguria, una terra bellissima ma difficile anche  a causa del suo territorio impervio con  coltivazioni e agricolture spesso quasi eroiche, che hanno strappato terreno prezioso nei secoli  grazie ai terrazzamenti con i muri a  secco. Fin dagli inizi è apparso chiaro che questo Brand sarebbe stato differente, quando nel 1995  ci siamo presentati al pubblico con bottiglie di porcellana o di vetro verniciate, etichette in foglia d’argento, bottiglie satinate  e molto altro mai visto prima per queste merceologie food , il mercato non ha immediatamente compreso questa offerta, il consumatore non era ancora pronto a questo salto di qualità.

Marco Bonaldo e il suo Lusso Gentile

Queste modalità di packaging, oggi comunissime, 25 anni fa non lo erano affatto e per questo motivo siamo stati veramente dei precursori, dei veri pionieri.  La percezione dell’olio, agli inizi della mia carriera (30 anni or sono), era completamente diversa: una semplice commodity, un condimento quotidiano di cui servirsi senza farci troppo caso.  Parlare di mono-varietale era quasi impensabile in un comparto dove non si distingueva nemmeno la differenza tra olio di oliva e olio extra vergine . Alla base della nostra  visione, molto chiara sin da subito e certi di padroneggiare al meglio la qualità del prodotto (cosa di fondamentale importanza), c’era proprio l’idea di nobilitare il prodotto olio concedendogli la chance di avere una bella presentazione come, all’epoca, era prerogativa soltanto di alcuni distillati o champagne. Animato da tanta passione e creatività abbiamo cercato di coinvolgere negli anni personalità  come grandi chef, artisti, architetti, designers, creativi, stilisti e altri (i cosiddetti friends citati nel logo del brand) per realizzare dei progetti insieme, un “su misura” che noi abbiamo chiamato Signatures: delle temporary collections aventi lo scopo di avvicinare il nostro prodotto ad altri mondi, altri settori, altri ambienti con nuove storie da raccontare.

Una capsule di Galateo & Friends

Rivolgerci principalmente ai mercati esteri  è stato provvidenziale perché da sempre più ricettivi e open minded verso progetti innovativi. Fondamentale è stato anche aver costruito negli anni una percezione Luxury del brand, con una awareness immediata attraverso la bottiglia e un posizionamento di azienda super-premium di nicchia. Mi piace citare  in modo particolare una donna che ha saputo cogliere prima di altri le potenzialità di questo connubio cibo e moda: il suo nome è Carla Sozzani, una “friend” che oltre 15 anni fa ha immaginato una piccola foodline in cobrand con Galateo&friends  e 10 Corso Como, iconico concept store che ha fatto da apripista  proponendo ai clienti vicino a un abito di Alaia o a un libro di Assouline,  una bellissima bottiglia di olio extra vergine (servita anche ai tavoli nel loro caffè ristorante). Da quella partenza col botto che ci ha aperto un mondo, sono susseguite magnifiche collaborazioni internazionali con Paola Navone, Tricia Giuld, Sam Baron, Massimo Bottura e la sua Villa Monodori, Lazaro Rosa Violan, Jacqueline Morabito, Seletti, Alain Ducasse, Alessandro Enriquez, Carlo Volpi Public Code, Antonio Marras, Mary Katrantzou la recente partnership con Swarovski, Heinz Beck, il Ritz Paris, il Ceresio7 Dsquared2.  E, per fortuna, nuove amicizie sono in corso d’opera!

Il lancio del libro 15 chef fuoriposto

I clienti del lusso stanno ormai cambiando attitudine all’acquisto ed oggigiorno preferiscono spendere più volentieri in un pranzo al ristorante o in una notte in un magnifico hotel  piuttosto che in un paio di scarpe o una borsa  È l’esperienza che risulta più importante e efficace e il cibo diventa sempre più decisivo.

Le persone invitate a cena da amici portano oggi in regalo una bottiglia di buon olio invece del solito champagne  l’olio è diventato di moda, una sorta di “referenza aspirazionale”. Il Burj a Dubai, il Nomad di Daniel Humm a NY, il Ritz Carlton di Singapore, Four Seasons alle Maldive, lo Shangrila di Tokyo, il Biblos a St Tropez e centinaia di hotels iconici nel mondo che sempre più investono nel brand awareness personalizzando dei prodotti e proponendo delle nuove storie, hanno scelto i nostri prodotti e condiviso la nostra visione. Il segreto del successo del progetto Galateo & Friends  è racchiuso in due componenti principali: il prodotto di altissima qualità e il modo di comunicare. L’olio è lì, si può assaggiare, non ha misteri. Ma la comunicazione invece è molto particolare, quasi controcorrente rispetto al prodotto.

“Di solito il vino e l’olio comunicano nel momento della raccolta . Noi invece con l’olio abbiamo seguito la strada dello champagne, cioè abbiamo diviso il momento di comunicazione da quello della raccolta, puntando di più sul prodotto finito. Gli champagne hanno fatto una serie di partnership,  packaging e progetti particolari. Insomma abbiamo adottato una comunicazione fondata su un concetto che vendiamo sulla base di un prodotto finito eccezionale, vestito con abiti diversi.” 
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