Racconto, con filosofia

La necessità di essere gentili con sé stessi nel digital

Cosa significa essere dei cittadini digitali?

A dire il vero, il termine inganna un po’ visto che spesso si associa “digitale” a “web” e si percepisce una specie di distacco tra il mondo offline e quello online. Ormai, non è più così. Se il vostro parrucchiere di persona avesse un comportamento normale, mentre sui social diffondesse messaggi pieni di odio, razzismo e rancore… a voi non suonerebbe strano? O se invece lo facesse il concierge di un hotel 5 stelle in cui fate soggiornare per lavoro dei clienti affezionati, vi farebbe piacere che fossero accolti da una persona che si è macchiata di tali comportamenti sul web?

Personalità multiple – online e offline che costituiscono, in fondo, due facce della solita medaglia.

Online e Offline sono due facce della stessa medaglia!

Due piccoli esempi che fanno riflettere su quanto l’identità e la reputazione online di una persona sia fortemente legata con quella offline. Effettivamente, non siamo quasi mai totalmente connessi o sconnessi. Nonostante questo, moltissime persone differenziano il comportamento nei due ambienti, senza poi riuscirci veramente.
L’immagine e la percezione di una persona si ha come risultato del mix di tutti i comportamenti come cittadini del mondo in tutti i suoi ambienti. Ed è proprio da questo importante considerazione deriva un bellissimo articolo su il Sole24Ore, scritto da me insieme agli esperti dell’Osservatorio Scientifico sull’Educazione Digitale:

Educazione digitale e civica, un connubio che costituisce la Cittadinanza Digitale.

Le conseguenze di ciò che fai online non sono diverse o minori di quelle del “mondo reale”

Insomma, ogni comportamento, online e offline, porta sempre delle conseguenze – in primis per sé stessi. Ciò non avviene soltanto per ciò che concerne le azioni più impegnative. Anzi, la differenza la fa il dettaglio, il piccolo gesto, la cortesia.. ad esempio, la risposta ad un invito. Ed è sempre questione di gentilezza, che sia vis a vis o mediata da uno schermo.
Mi spiego meglio: quante volte, nel day-by-day del web, vi siete trovati di fronte a quelle decine di occasioni che non potete perdere? Siamo tutti sempre e troppo tempestati da possibilità di espandere la nostra rete, si conoscere un nuovo business o di andare ad un evento. E tutto ciò, molto spesso, si traduce in inviti a fare delle trasferte o, during and post COVID, in delle videocall. Accettare tutte queste “opportunità” è una soluzione- forse la più facile – ed io stesso ne sono stato travolto in passato, prima di imparare a gestirle. Ti trovi a girare di continuo, ti sembra di fare il pieno di informazioni utili.. ma poi cosa ti resta? Cosa ti porti veramente a casa? Sarebbe stato meglio dedicare quel tempo per formarsi, per portare avanti un progetto già avviato o per passare dei momenti con la propria famiglia? Come vedete, non mi sono concentrato soltanto sul tempo che dedichiamo ai device ma anche a ciò che i device generano a cascata nella vita di tutti i giorni.

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Del resto c’è una frase estremamente vera che ci dovrebbe portare a valutare di più queste scelte: “Il tempo è l’unica cosa che non torna mai indietro”

Se al tempo ci teniamo davvero, dobbiamo essere consapevoli che le varie app dello smartphone, ad esempio TikTok, sono progettate per tenerci lì e strapparci via più tempo possibile. Ciò avviene per diversi fattori legati alla natura dell’essere umano, in primis dalla scarica di dopamina che avviene quando si ricevono tanti like. Saper dire di no è un atto di gentilezza per sé e per gli altri. Declinare un invito ad una videocall nella quale, già sappiamo che si avrebbe la testa da un’altra parte, è anch’essa una forma di rispetto per la persona che si ha di fronte, persona che a sua volta potrà usare meglio il suo tempo.
Per riuscirci, bisogna saper riconoscere lo stretto necessario: insomma, ciò che ti fa stare bene o che ti porta un reale beneficio. Questa filosofia si chiama minimalismo e si applica con estrema precisione anche al mondo digitale.

Migliorare il quotidiano

Pensare alla propria vita senza smartphone e internet ci sembra quasi impossibile, anche se fino a una decina di anni fa la maggior parte di questi strumenti che usiamo quotidianamente non esisteva. Non pretendiamo quindi di eliminare i dispositivi digitali, non è corretto. Pensiamo piuttosto ad aumentare la propria consapevolezza, escludendo le attività non utili che poi diventano una perdita di tempo.

Hai mai pensato al Digital Detox?

Come ottimizzare la propria sfera digitale?

Alcuni consigli semplici da mettere in pratica (testati e funzionanti, promesso!):

  1. Avere contezza di quanto stiamo online. Se passiamo 4h al giorno sul telefono, significa stare 2 mesi all’anno ammaliati dai pixel dei device. Considerazioni? (per i curiosi, qui lo spot creato da Social Warning e andato in onda su Sky sul tema del “tempo online”)
  2. Trovare un modo sano per gestire le mail. Ad esempio, aggiungendo dei tag, posticipandone alcune, cliccando unsubscribe sulle newsletter che non leggiamo mai.
  3. Cerca di capire se ne vale davvero la pena: Quando stai per rispondere ad un commento provocatorio o per il quale ti trovi in disaccordo, pensa al fatto che nel 90% dei casi questa persona non capirà o non leggerà il tuo commento. Se invece la risposta arriva, avrai grosse probabilità di trovarti all’inizio di una discussione sterile. Ergo, avrai perso tempo.
  4. Monitora e metti dei limiti al tuo Smartphone. Sia gli iPhone (tempo di utilizzo, dentro ad impostazioni) che gli android (app “benessere digitale”) danno la possibilità di monitorare l’uso del proprio device e limitarlo dopo tot tempo. Io ad esempio ho impostato un tetto massimo di 1 ora e mezza di social al giorno. Non è poco, lo so, ma per un cambiamento effettivo devi ridurre step by step.
  5. Prova un’esperienza di digital detox. Io ne ho fatta una di 2 giorni in Sardegna in cui ci hanno tolto i dispositivi digitali e ne è davvero valsa la pena. Ho ritrovato emozioni che non avevo quasi mai provato e mi sono accorto di certi comportamenti automatici (e assurdi) legati alla tecnologia, come controllare di continuo i passi dallo smart watch, erano (e sono) tranquillamente evitabili. Maggiore consapevolezza, connessione con la natura e con me stesso. Da fare!
Gentili online, dobbiamo lavorarci ancora molto!

Una volta trovato il vostro modo di vivere bene il rapporto con le nuove tecnologie e con il web, vi accorgerete di quanto tempo avrete ritrovato. E quanto dicevate “non ho tempo per la palestra”, “non ho tempo per chiamarti” e, magari, avevate speso due ore sui social.. ecco, quel tempo l’avrete finalmente ritrovato. Un approccio minimalista e consapevole. Perché essere cittadini digitali significherà sempre di più anche e soprattutto questo.

Essere gentili sul web. E, in primis, verso sé stessi.

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