Il Salotto

Due chiacchiere con Davide Bertilaccio a Villa d’Este

Davide Bertilaccio rappresenta tutto ciò che di nuovo ma perfettamente in armonia con il contesto ci si attende da un grande albergo conosciuto in tutto il mondo dal nome evocativo e di indubbio fascino, Villa d’Este

Una grandezza narrata dalla sua stessa storia, scandita da ospiti illustri, da artisti che ne hanno celebrato la bellezza e descritto attraverso opere d’arte, poemi, musica, racconti la sua naturale armonia e al contempo la sua maestosità architettonica, affacciata sul lago come una dama dall’eterna incantevole giovinezza.    Conosco questo luogo da moltissimi anni ma oggi sembra vivere una nuova stagione dove il lusso lascia il posto alla gentilezza, la celebrità alla semplicità di un’ospitalità fatta di piccoli dettagli, di sorrisi sinceri e di una gioiosa vitalità contagiosa. 

Questa chiacchierata con il nuovo CEO del gruppo Davide Bertilaccio diventa un’ occasione per avere la conferma di quanto dipenda dalle persone il cambiamento, la volontà di evolvere e di raccogliere nuove sfide, di dare un valore tangibile al tempo, alla dedizione e alla disponibilità, allo slancio verso un progetto in cui si crede.

Un’intervista scandita dall’arrivo del caffè accompagnato dai biscotti appena sfornati dallo Chef che ha riempito lo studio del profumo della bontà: la bontà d’animo e quella delle idee, la bontà del prendersi cura, la bontà del confronto e dell’ascolto. Tutti ingredienti indispensabili alla nostra attitudine alla Gentilezza da coltivare ogni giorno, amandone ogni momento.

Buona lettura!

Cosa potrebbe significare per lei Lusso Gentile?

Direi che il vero lusso gentile che l’ospite ricerca è la riservatezza: in un mondo sempre connesso, pieno di stimoli continui, la calma e la privacy sono diventati una “gentilezza” che soltanto in pochi riescono a concedersi. A Villa d’Este facciamo il possibile per far sì che ogni ospite riesca a godersi il proprio soggiorno in un’atmosfera intima e protetta.

Come riavvicinare le persone al mondo dell’Ospitalità?

A Villa d’Este siamo riusciti a creare un’atmosfera famigliare quasi ovattata. Quello di “casa” è infatti – a mio avviso – un concetto molto importante nella visione del lusso di oggi e fondamentale per i nostri clienti. Riuscire a far sentire un ospite a casa e offrire allo stesso dei servizi e delle esperienze che a casa non potrebbe mai avere: questa è la definizione di lusso, oggi. Per quel che riguarda invece il Lago di Como, crediamo che l’estendere la stagionalità possa giovare a tutto il bacino lacustre: il lago può essere vissuto non solo in primavera e in estate, perché ha molto da offrire anche nella stagione autunnale e invernale, con eventi culturali, enogastronomici e, perché no, per riscoprire in chiave nuova le bellezze architettoniche che siamo soliti apprezzare solo durante la cosiddetta “bella stagione”.

Quali sono per lei le competenze – soprattutto in termini di soft skills – oggi necessarie nel mondo dell’Ospitalità?

Tra tutte le soft skills, direi che la più necessaria è la proattività: dobbiamo imparare sempre di più ad anticipare le richieste e le esigenze degli ospiti, creando esperienze tailor made. L’ospite è diverso nel post covid: è più esigente e vuole di tutto di più. Oggi le persone viaggiano con altre e nuove aspettative, sono molto più preparati. Inoltre, è la destinazione che fa l’hotel e non più il contrario: l’approccio al viaggio è completamente nuovo.

Ci racconti la sua visione di lusso e di ospitalità contemporanea

Spesso si associa l’accoglienza di lusso a beni tangibili. Secondo me il vero senso dell’ospitalità è basato su esperienze emozionali che possano lasciare qualcosa alle persone. In un mondo in cui tutto è acquistabile alla velocità di un click, le esperienze sono l’eccezione: alla base ci deve stare un prodotto ben strutturato, attento alle esigenze e pronto a seguire il cliente nei suoi desideri, aggiungendo quel quid in più in grado di coccolarlo e sorprenderlo.

Quali sono le iniziative per il prossimo futuro per lo sviluppo delle persone e della vostra Villa d’Este?

A Villa d’Este vogliamo puntare su un sistema formativo, ottimale per permettere ai dipendenti di lavorare in un ambiente sereno, stimolante e affidabile, anche nella speranza di far avvicinare sempre più giovani a questo lavoro. Parliamo poi di salari competitivi e di tutto un insieme di benefits: dagli alloggi ai pasti, fino alle divise. Il 2023 sarà per Villa d’Este un anno di appuntamenti e novità, da nuove collaborazioni, passando per gli iconici eventi Villa d’Este, ad un inedito appuntamento musicale nella cornice iconica del Mosaico: il concerto del Maestro Zubin Metha in programma per il 2 Luglio, fino ad arrivare a una rinnovata apertura invernale per festeggiare insieme Natale e Capodanno.

Cosa consiglia ai giovani che si vogliono avvicinare a questo mestiere?

Di essere curiosi, di girare il mondo, ma soprattutto di sperimentare, mettendosi in gioco e uscendo dalla propria comfort zone. Quello dell’hotellerie non è un mondo semplice, servono spirito di sacrificio, ambizione e forte motivazione.

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