“Ti vedo, ops adesso non ti sento, spegni la webcam che probabilmente la tua connessione non è buona.. adesso si, finalmente ti sento”.
Ma ci rendiamo conto che cosa stiamo perdendo?
Stiamo perdendo calore, stiamo uccidendo le relazioni, la possibilità di sentirci dentro. Parliamo tanto di empatia e poi come è possibile che uno schermo sia diventato il mezzo di trasporto di tutte queste emozioni?
Il mondo sta cambiando, la tecnologia ed il digitale stanno causando una trasformazione sconsiderata delle relazioni: molti probabilmente stanno nascendo col cellulare attaccato alla mano, molti parlano più con Siri che con i propri compagni di banco e i genitori tengono calmi i figli mettendogli a 6 centimetri da quegli innocenti visi dei luminosi Ipad.
Ma l’essere umano è sempre fatto degli stessi organi, dello stesso sistema vitale che nessuna tecnologia può abbattere e che vede nelle relazioni sincere una linfa vitale dalla quale non si può prescindere.
I nostri nonni e i nostri genitori hanno lottato e sacrificato la propria vita per darci un futuro migliore basato sulla capacità di stare in piedi da soli, sull’abilità di stare al mondo. Nessun dispositivo era a loro disposizione e nessun trasporto telematico o interattivo era in loro possesso per sviluppare tutto questo per i propri cari.
Allora mi chiedo: ma se i nostri nonni sono stati capaci di creare tutto questo per ognuno di noi che abbiamo ancora una vita davanti da scrivere e dipingere con le proprie mani, perché stiamo ignorando il valore inestimabile di saper apprezzare le relazioni con gli altri? Perché stiamo buttando tutto sull’immagine fine a sè stessa, sulla quantità dei “like” che riceviamo e sulla visibilità che ne consegue, e non più sul valore reale delle persone?
Perché ci stiamo rendendo schiavi di un qualcosa non totalmente naturale ?
Certo l’innovazione resta importante per la crescita, per l’ottimizzazione del tempo, per avere tempo di qualità da usare nel migliore dei modi. Ma non può essere al centro di tutto. Ho imparato che il tempo ha un valore inestimabile e che ogni sensazione va saputa ascoltare, va fatta propria per riempire quel bagaglio chiamato consapevolezza.
Grazie alla consapevolezza puoi volare attraversando oceani e montagne e la forza che ti accompagnerà sarai sempre tu stesso e il valore delle relazioni che hai saputo costruire
Avete presente quella domanda e risposta? “Ehi Giampaolo che hai?”. Rispondi “Niente niente” quando in realtà stai solo chiedendo un aiuto, un momento di ascolto, quando hai solo bisogno di un abbraccio. Questo è il potere delle relazioni; un mondo dove attraverso la gentilezza si possono trasmettere un mondo di emozioni, creare rapporti duraturi nel tempo, amicizie e amori per la vita. Quel qualcosa di magico, a tratti inspiegabile e talvolta silenzioso, ma con una forza pazzesca capace di darti la forza di un leone affamato rendendoti proprio come il Re della Giungla, la tua Giungla.
Sii Re della tua vita, costruisci il tuo percorso ma ricorda che da solo non potrai mai raggiungere la vetta: avrai sempre bisogno di persone al tuo fianco che saranno pronte a sacrificarsi per te, per i tuoi stessi valori. Con amore e rispetto.
Circondarsi di belle persone è un impegno doveroso per cambiare il nostro presente e futuro, è un atto di amore per se stessi e per le persone che ti ameranno lungo il percorso delle relazioni che saremo capaci di costruire.
Il sacrificio e l’impegno portano insegnamento, portano comprensione, portano crescita, portano buone relazioni che ti aiuteranno a meritare rispetto – il valore più importante da raggiungere nella vita. Non perdiamo per la strada la maestosità delle relazioni sincere, autentiche, dal vivo. Perché l’onestà e la lealtà verso il prossimo sono quelle medicine che ti permettono di fare grandi sogni, proprio come due ragazzi al bar che volevano cambiare il mondo..
A Gianluca
42 anni, nasco a Firenze e faccio del mio percorso sportivo uno spirito di vita che applico al mondo del lavoro. Ho girato il mondo con varie esperienze internazionali nell’hospitality fino al rientro in Italia, dove sposo il progetto di Starbucks precisamente a Milano. Volevo fare qualcosa per la città, cambiare la mia vita e aiutare gli altri. Penso che questa meraviglisoa azienda mi ha dato questa possibilità di esser pienamente me stesso. Cerco di portare la gentilezza e la cura del dettaglio ovunque, come mi ha insegnato mio padre.
1 comment
Annalisa Giordano
Il valore dell’intangible asset non misurabile ma di importanza incommensurabile: l’elemento umano! Ritorniamo a parlarne, a scrivere e a lavorare su questo così da essere motore per tutte le altre aziende.
Complimenti per l’articolo!